Museo de Bellas Artes de Santa Cruz

Tenerife è spesso vista dal di fuori come una strepitosa destinazione turistica per via delle sue spiagge, dei suoi panorami mozzafiato e delle sue giornate luminose ed infinite. E’ sicuramente vero questo aspetto, ma non è certamente l’unico motivo che vi può spingere a volere visitare l’isola e le sue città: esistono infatti numerosi episodi artistici, storici ed architettonici che rendono speciale ed indimenticabile una visita “artistica” e culturale di Tenerife.

Ad esempio, Il Museo di Belle Arti di Santa Cruz, la capitale dell’isola e della provincia, ospita al suo interno numerose opere dei pittori e degli artisti più influenti degli ultimi secoli. Possiamo citare, soltanto per parlare delle opere più importanti e più citate, uno splendido San Giuseppe di Ribera, un pittore di corte estremamente rilevante per il Seicento europeo, uno splendido “Ritratto di Fernando Viscal” di Joaquin Sorolla, senza dubbio la figura dell’impressionismo più incomprensibilmente sottovalutata dalla critica artistica e dal pubblico, un “ritratto di Isabella II” del Madrazo, e uno splendido “Trittico di Nava” di scuola Fiamminga, l’unica scuola rinascimentale in grado di competere con le rivoluzionarie innovazioni del Quattrocento italiano.

Ma tra tutte le opere esposte nel Museo di Belle Arti, vogliamo ricordare soprattutto le opere di un grande artista, forse il più grande artista che le isole canarie abbiano mai avuto: Oscar Dominguez. A molti questo nome potrebbe non dire nulla, ma le sue opere cubiste, ispirate dal suo amico e compatriota Picasso, sono vive testimonianze non di una mera speculazione o di sperimentazioni d’avanguardia. Per Dominguez il cubismo era realismo e destino ineluttabile, per via di una malattia che lo portò a progressive ed importanti deformazioni ossee che gli impedirono di muoversi e, infine, di dipingere. Le sue opere esposte a Santa Cruz rappresentano con immediatezza e con lancinante spontaneità lirica la sua inesorabile regressione motoria.